Waiting for Richmond Marketing Forum
L’oggetto non deve più essere considerato il fine ma il mezzo per raggiungere l’obbiettivo. Funzionalità e personalizzazione non devono essere in contrasto ma complementari. Questa nostra vision è dettata da un mercato sempre più ibrido, Phygital.
Di origini piacentine, dopo gli studi, Marco decide di dedicarsi all’ambito vendita e marketing frequentando corsi specializzanti in Italia e all’estero.
Dopo un’esperienza formativa e lavorativa di 6 mesi a Manchester, rientra in Italia partecipando ad un master su vendita e negoziazione.
Dopo poco entra a far parte di Sercom in qualità di socio.
In Sercom ricopre attualmente il ruolo di Direction Manager, coordinando tutte le attività dell’azienda. Sempre attivo nel campo dell’innovazione, fa parte di Confindustria Giovani Imprenditori, con l’obiettivo di creare nuove opportunità per le nuove generazioni.
La 25sima edizione di Richmond Marketing Forum non sarà la vostra prima volta come Exhibitor. Già da qualche anno, infatti, Sercom riconferma la sua presenza ai nostri eventi.
Cosa apprezzi maggiormente del format di Richmond Italia?
Richmond Italia rappresenta per noi un importante evento per ampliare il nostro business network e un confronto continuo con tutti i migliori professionisti del settore. Ciò che più apprezzo si può riassumere in tre parole: dinamicità, dialogo ed ispirazione.
Per chi ancora non conosce la vostra azienda, puoi raccontarci brevemente di cosa vi occupate?
Sercom si occupa di fornire soluzioni promozionali ad alto tasso di creatività a cui affianca la progettazione di strategie di marketing phygital. Sviluppiamo attività di di lead generation, fidelizzazione clienti e customer retention. Lavoriamo dalla strategia, alla realizzazione e gestione del progetto per dare al nostro partner un pacchetto completo creando valore.
Cos’è il Neurogadget?
È l’evoluzione del semplice e troppo spesso banale gadget pensato come oggetto fine a se stesso. La definizione porta con sé il significato più ampio e strategico di oggetto che porta il tuo interlocutore a svolgere un’azione.
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Parliamo di progetti ed oggetti (uno è funzionale all’altro) studiati appositamente per stimolare sensazioni positive legate al brand e far scaturire azioni concrete. Il neurogadget è in grado di completare ed integrare azioni di marketing online e offline.
Quali caratteristiche deve avere il “dialogo” tra cliente e fornitore per essere il più possibile produttivo?
Non esisterà più cliente/fornitore. Bisogna lavorare da partner ed in partnership. Due parole chiave: professionalità e valore.
Troppe volte i “dialoghi” si sono basati esclusivamente sulla relazione. Questo a mio avviso non può e non deve più bastare.
Tradizionale vs Hi-tech. Funzionalità vs personalizzazione. Chi vince la partita in questo momento?
Non si può prescindere dall’hi-tech perché permette profondità di analisi impensabili fino a pochi anni fa, ma il tradizionale non va dimenticato perché con risvolti moderni può ancora essere efficace. Funzionalità e personalizzazione non devono essere in contrasto ma complementari. Questa nostra vision è dettata da un mercato sempre più ibrido e che richiede grandi trasversalità, basti pensare al mondo digitale e fisico che oggi diventano Phygital.
Qual è, invece, l’oggetto più stravagante che personalizzate?
Il progetto e la strategia promozionale. L’oggetto non deve più essere considerato il fine ma il mezzo per raggiungere l’obbiettivo. Per quest’ultimo non poniamo limiti all’immaginazione.
Le scelte sostenibili delle aziende hanno sicuramente un impatto importante sullo stato di salute dell’ambiente. In che modo Sercom affronta il tema della sostenibilità ambientale?
Con estrema sensibilità e voglia di innovare. Noi aziende dobbiamo essere in prima linea per pensare al futuro delle nuove generazioni.
Con il Covid-19 ci siamo trovati ad affrontare la prima emergenza sanitaria mondiale nell’era dei social media. Osservando le attuali reazioni fuori e dentro il nostro Paese, quali potrebbero essere secondo te gli scenari economici e sociali più probabili nell’immediato futuro e quelli a lungo termine?
Il mercato è cambiato. Era già in una fase di evoluzione e il Covid-19 ha accelerato tutto ciò. Saranno scenari economici e sociali importanti.
È da tanti anni che l’economia parla di innovazione ed evoluzione. Questo momento storico è il T0 per far sì che succeda davvero.
A mio avviso solo questo può trasformare in vantaggio quei numeri catastrofici che leggiamo sui giornali.
Cosa ti aspettati dalla partecipazione al Richmond Marketing forum?
Mi aspetto di trovare grande voglia di ripartire. Analizzare il cambiamento sì ma con la voglia di cavalcarlo, non di aspettare per non rischiare di farsi male.
Ci vediamo a Rimini.