Per parlare di re-engagement è necessario conoscere in primis alcune dinamiche. Facciamo un esempio.
La tua azienda ha nel tempo e non con poca fatica creato un buon bacino di potenziali clienti? Dal tuo gestionale sei in grado di estrapolare contatti profilati negli anni ma sui quali non hai più investito? Questi tuoi contatti potrebbero essere addormentati. I contatti assonnati sono potenziali clienti che sono stati contattati almeno una volta dalla tua azienda. Non per forza sono stati acquirenti, ma sicuramente ti hanno conosciuto in un determinato momento della tua promozione aziendale. Perché quindi, addormentati? Perché nel tempo i clienti hanno bisogno di essere riattivati. Mettiamoci nei panni dell’utente: quante volte ti è capitato di ricevere una newsletter dopo tempo, di quel brand che avevi iniziato a seguire sui social, e che per un motivo o per un altro avevi dimenticato?
E’ anche vero che non avevi più avuto nessuna notizia da lui. Il feed dei tuoi profili social non te lo ha più mostrato, e le news a cui ti eri iscritto erano mesi che non arrivavano più.
Ecco. Il tuo cliente assopito potrebbe vivere una situazione simile.
I passi per risvegliarlo possono essere tanti. Uno di quelli più misurabili è sicuramente l’email marketing.
SONDAGGI E SURVEY
Con le domande giuste non solo permetterai ad un utente addormentato di attivarsi (ecco il re-engagement), ma avrai anche la possibilità di ricevere da lui un feedback che potrai utilizzare in un secondo momento nella tua strategia comunicativa.
SCONTISTICA E CONSULENZA
Codici sconto o consulenze gratuite possono essere una buona leva per incentivare il cliente al click. E’ da ricordare sempre infatti, che prima di tutto l’utente si aspetta di essere ascoltato e di trarre un beneficio diretto dal vostro rapporto.
NEWS DI PRODOTTO E RACCOMANDAZIONI
Una strategia meno premiante ma comunque interessante può essere il ricordare all’utente cosa potrebbe perdersi, non tenendosi aggiornato suoi tuoi prodotti e servizi.
CONCORSI E COMPETITION
Un premio è certamente ciò che colpisce subito il cuore dell’utente. L’idea di ricevere qualcosa in cambio della sua interazione, rende le sue azioni più motivate e naturali.
Modalità premiante di re-engagement
La promessa è solo il punto di partenza.
Al compiere di una determinata azione, l’utente riceverà un gift.
Inutile dire che l’oggetto stesso dovrà avere una forte correlazione con il messaggio della strategia di engagement, e anche con i valori dell’azienda.
Non un semplice premio dunque, ma un oggetto promozionale progettato secondo le regole del neuromarketing: un gadget che sia veicolo di un messaggio, e che dia una dimensione fisica a quella che è una strategia digital.
Il futuro è oggi
Ora che ci stiamo abituando all’idea che non ci sarà nessun ritorno ad un’agognata “normalità”, stiamo realizzando che oggi è già una novità. E come tutte le novità deve essere trattata come tale.
E’ necessario ricordarsi il passato ma agire pensando al futuro. Ad un futuro talmente prossimo da essere già presente nelle nostre strategie quotidiane.
Prepariamoci dunque ad approcciarci ai nostri clienti in maniere sempre più digital, ripensiamo alla modalità di contatto, programmiamo call, abbandoniamo la necessità di vedersi fisicamente di persona, attribuiamo un’importanza nuova e differente agli eventi.
In un mondo nuovo come questo che ci si prospetta, la dimensione digitale diventa fondamentale.
Ma allo stesso modo, permane la necessità di trovare una dimensione fisica sostenibile.
Ecco che la modalità premiante delle strategie di incentivazione risponde ad ogni necessità sopra citata: un percorso dapprima digital che ha come step finale un prodotto da toccare con mano.
Il neuro-gadget.