Durante il periodo pandemico le strategie di Employee Retention sono diventate fondamentali per le aziende. Infatti, in Italia il tasso di dimissioni volontarie ha avuto una crescita esponenziale. Nella seconda parte del 2021 si è assistito a un vero e proprio esodo dei lavoratori. Secondo il ministero del Lavoro il numero di dimissioni volontarie ha raggiunto la soglia di 500.000, mostrando un aumento di oltre l’85% rispetto al 2020.
Tale fenomeno, chiamato da Anthony Klotz ‘Great Resignation’, non riguarda solo il territorio italiano. La società di consulenza McKinsey in ‘Great Attrition’ or ‘Great Attraction’? The choice is yours ha sottolineato come questo problema sta mettendo a dura prova anche gli Stati Uniti. Lì, tra aprile e settembre 2021 ben 19 milioni di dipendenti hanno lasciato il proprio lavoro e si prevede un aumento costante e imperituro.
McKinsey ha attribuito tale incremento alla pandemia e alle conseguenze che essa ha provocato nella mente dei lavoratori. Della stessa opinione è la CEO e co-founder di HRCOFFEE, innovativa startup nata nel 2018. Secondo Maria Cesaria Giordano, «la pandemia ha disegnato non solo nuovi paradigmi lavorativi, bensì ha generato nuove consapevolezze. […] Le aziende sono quindi chiamate a rispondere in modo concreto a questi segnali e alle nuove esigenze dei propri dipendenti»
Entrambi le aziende hanno risposto a tale fenomeno mettendosi nei panni dei lavoratori. Dal loro approccio è emerso che una soluzione esiste e che, in effetti, trasformare la Great Attrition in Great Attraction si può. Vediamo come.
L’Employee Retention di HRCOFFEE
Maria Cesaria Giordano e il marito, Davide De Palma, hanno realizzato un progetto basato sull’utilizzo di metodologie social in grado di valorizzare il capitale umano di ogni realtà lavorativa. Il loro è un approccio totalmente bottom up che, partendo dall’analisi dei Big Data prodotti dalle singole aziende, coniuga gli obiettivi dei dipendenti con quelli aziendali.
Ci troviamo di fronte a una vera e propria strategia di Employee Retention in grado di porre in connessione tra loro le varie persone che vivono l’azienda attraverso innovativi sistemi di social collaboration e di People and Data Analyst.
Il loro segreto? L’importanza data all’Intelligenza emotiva.
In altre parole, ciò a cui si dà importanza sono i valori numerici interconnessi ai valori qualitativi e soggettivi. La CEO e co-founder di HRCOFFEE, infatti, spiega che: «I numeri si interfacciano con i sentimenti, i dati con le esperienze, quindi alla funzione delle Risorse Umane sarà sempre più richiesto di ascoltare le “proprie persone” creando percorsi di crescita, di valorizzazione e formazione e sicuramente la tecnologia sarà fondamentale per coniugare in modo efficiente ed efficace i bisogni delle aziende e dei lavoratori».
Arginare il turnover aziendale? Con l’intelligenza emotiva si può
In un mondo dove la sfera personale e psicologica è ormai al collasso, l’intelligenza emotiva e l’importanza data all’emotività del singolo lavoratore si situa ai primi posti tra le Soft skills maggiormente ricercate nei Manager. Questo approccio antropocentrico, basato sulla persona e sul dipendente, è una delle soluzioni che permetterà il passaggio da Great Attrition in Great Attraction. Ad avvalorare questa affermazione giunge una ricerca condotta da Oxford University’s Saïd Business School in collaborazione con British multinational telecoms firm BT; secondo la quale un dipendente che si sente appagato e a suo agio nell’ambiente lavorativo in cui vive produce il 13% in più rispetto a un mero esecutore di ordini.
Infatti, la soddisfazione personale e il benessere psico-fisico dei lavoratori incidono positivamente su alcune aree emotive fondamentali dal punto di vista dell’Employee HR. Nello specifico, si assisterà dallo sviluppo di sensazioni positive all’aumento del tasso di proattività e di autoconsapevolezza dei dipendenti fino al raggiungimento di una crescita della motivazione non solo legata alla singola persona ma, soprattutto, in linea con gli obiettivi e i valori aziendali.
Employ HR in 4 semplici passaggi + 1
Dopo aver compreso cos’è e quali sono le potenzialità di approccio people based, non ci rimane che tirare le fila del discorso. Quali sono le tecniche utilizzate per implementare l’importanza data alla persona e alla sua emotività?
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- Chi ben comincia è a metà dell’opera. I primi passi da fare in questa direzione sono nelle mani degli HR. Loro, con le loro capacità comunicative e di ascolto, acquistano un ruolo di primaria importanza nell’arginare il fenomeno della Great Resignation. La loro efficacia comunicativa e la loro descrizione realista dell’impiego proposto al candidato possono aumentare le sensazioni positive e le possibilità di retention del lavoratore.
- Un dipendente felice è un dipendente fedele. Al centro della comunicazione e della connessione tra colleghi ci sono strategie di socializzazione che la azienda deve attuare per permettere una loro migliore interconnessione. Queste pratiche vanno dalla creazione di momenti dedicati alla condivisione di esperienze sia lavorative sia personali; all’organizzazione di attività formali e non che aiutano lo sviluppo del capitale sociale dell’azienda; fino alla creazione di team working strategici che aiutano l’incremento delle singole competenze.
- Uniti verso un unico obiettivo. La condivisione degli obiettivi e dei valori aziendali permette l’aumento di positive sentiment dei propri dipendenti. Alla base di tutto ciò sta la presenza di una comunicazione efficace che accorcia i tempi e allunga i rapporti lavorativi. Più il dipendente percepisce come comuni gli scopi aziendali più si sentirà emotivamente partecipe e parte integrante di un unico grande ingranaggio: l’azienda.
- Non si finisce mai di imparare.La crescita personale da parte di un dipendente aumenta la sua autostima e suscita emozioni positive all’interno del suo cervello. È bene, quindi, offrire ai propri lavoratori continue opportunità di formazione così da sviluppare costantemente le proprie hard and soft skills.
+ 1. Metodo Sercom: il Neurogadget come strumento di Employee retention
A partire dal 2020, noi di Sercom abbiamo progettato una nuova metodologia creativa ed efficace in grado di aumentare il tasso di retention dei dipendenti. La nostra strategia si basa su concetti di neuroscienze applicate al mondo del marketing promozionale. Essa ha come scopo ultimo quello di realizzare neurogadget capaci di suscitare emozioni nella mente del dipendente.
Il caso Estra – Box Natale 2.0
Un esempio di successo è rappresentato da Estra, nostro cliente da ormai tre anni. Con Estra il team Sercom ha avviato un progetto di Employee retention attraverso l’utilizzo di neurogadget multisensoriali e altamente personalizzati.
Quest’anno Estra ha voluto regalare ai propri dipendenti un gift box che sapesse trasmettere uno dei valori cardine dell’azienda: l’inclusività. Ciò che è stato realizzato è un kit che si è focalizza su tre concetti fondamentali. Cioè, il concetto di team buildinge di interconnessione tra azienda e colleghi, il concetto di fruibilità quotidiana e quello di cura.
Estra, insieme al Team Sercom, ha trasmesso ai propri dipendenti sia il desiderio di essere presente nel loro quotidiano sia l’importanza data al valore sociale generato dalle emozioni positive dei lavoratori.